lunedì, giugno 12, 2006

UNA SCOPERTA



Rieccomi qui. Seduto nella mia stanza con le tavole che urlano d'essere disegnate e mi rimproverano della mia assenza. Ritorno quindi, al lavoro sul mio tavolo da disegno, dopo essermi trasformato per una settimana in maestro d'arte in una scuola elementare di Pantelleria. Esperienza fantastica per mille motivi. Intanto, i bambini erano deliziosi (tranquilli non li ho mangiati), hanno lavorato benissimo tutti giorni della settimana, dipingendo con gli acrilici i loro disegni su un progetto che doveva rappresentare "l'asino di Pantelleria". Si sono buttati a capofitto su questa esperienza e hanno realizzato dei disegni veramente belli, espressivi e ricchi di creatività. Me li ritrovavo ovunque, ogni 5 secondi mi chiamavano e volevano mostrarmi il loro disegno, orgogliosi e attenti a quello che avevo da dirgli. In una settimana hanno concluso la storia che gli avevamo dato disegnado e dipingendo, personaggi, scenografie e facendo anche una piccola prova di animazione.
A Pantelleria non c'ero mai stato, é un'isola molto grande (80km quadrati), tutta scogli (é un'isola vulcanica) e ricca di agricoltura (capperi, zibbibbo) e pesca. E' una scoperta, sono partito con l'idea di trovare un'isolotto, vecchio e poco interessante e ogni giorno che passava mi ravvedevo sulla ricchezza sia intelletuale che strutturale dell'isola.
Ho trovato insegnati interessati e partecipi, e bambini propositivi ed educati; caratteristiche molto difficili da trovare oggi giorno nelle scuole statali.
La giornata procedeva in lup:
La mattina sveglia alle 7 colazione partenza a scuola fino alle 13 poi pranzo si disegnava fino alle 17 e poi mare fino alle 20,00. Il tempo non é stato molto clemente ci siamo quindi accontentati di un po di sole e una pescata con la canna che coi ha procurato una frittura di pesce quasi ogni sera. La sera Pantelleria é una perla in mezzo al mare, le stelle si vedono nitide e lucenti e per strada non ci sono rumori o fastidi d'auto. In piazza si prende il caffé, si passeggia lungo il molo e ci si ferma a leggere al lume di lampara un Dampyr fresco d'edicola.

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